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Correlazioni in Medicina



Terapia di resincronizzazione cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca meno sintomatica


La terapia di resincronizzazione cardiaca riduce la morbilità e la mortalità nei pazienti con sintomi di scompenso cardiaco avanzato.

Una meta-analisi ha valutato i benefici e i rischi della terapia di resincronizzazione cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca avanzata e in quelli con malattia meno sintomatica.

Sono stati selezionati studi randomizzati e controllati ( 1950-2010 ) sulla terapia di resincronizzazione cardiaca confrontata con il trattamento convenzionale o stimolazione ventricolare destra o sinistra in pazienti adulti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ventricolare sinistra pari a 0.40 o inferiore.

In totale sono stati selezionati 25 studi che hanno coinvolto 9.082 pazienti. Nei pazienti con sintomi di classe NYHA I e II ( New York Heart Association ).

La terapia di resincronizzazione cardiaca ha ridotto la mortalità per tutte le cause ( 6 studi, 4.572 partecipanti; risk ratio, RR=0.83 ) e i ricoveri per scompenso cardiaco ( 4 studi, 4.349 partecipanti; RR=0.71 ), senza migliorare gli esiti funzionali o la qualità di vita.

Nei pazienti con sintomi di classe NYHA III o IV, la terapia di resincronizzazione cardiaca ha migliorato gli esiti funzionali e ha ridotto sia la mortalità per tutte le cause ( 19 studi, 4.510 partecipanti; RR=0.78 ) sia i ricoveri per scompenso cardiaco ( 11 studi, 2.663 partecipanti; RR=0.65 ).

Il tasso di successo dell'impianto è stato del 94.4%; si sono verificati decessi peri-impianto nello 0.3% dei partecipanti nel corso della sperimentazione, complicanze meccaniche nel 3.2%, problemi di conduzione nel 6.2% e infezioni nell’1.4%.

I limiti dello studio erano rappresentati dalle analisi dei sottogruppi depotenziate e dalla mancanza di dati per le persone con sintomi di classe NYHA I, fibrillazione atriale, malattia renale cronica, o blocco di branca destra.

In conclusione, la terapia di resincronizzazione cardiaca fornisce benefici ai pazienti con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ), sintomi di insufficienza cardiaca e QRS prolungato, a prescindere dalla classe NYHA. ( Xagena2011 )

Al-Majed N et al, Ann Intern Med 2011; 154: 401-412


Cardio2011


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